martedì 27 aprile 2010

Da "Architettura e modernità" _Sauer, Penn's Landing Square__
















A partire dalla metà degli anni Sessanta, in particolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, si è cominciato a rispondere concretamente a queste domande, a pensare a una riduzione delle altezze e a un tessuto edilizio continuo e densamente costruito. Le "case basse ad alta densità", nascono in questo contesto problematico, e si basano su quattro principi fondamentali :

Raggiungere densità fondiarie adeguate all'ambito urbano (350-550 ab/ha) attraverso l'uso di corpi di fabbrica non eccedenti i quattro piani sopra terra.

Dotare ogni alloggio di un più elevato senso di individualità attraverso la chiara identificazioni di singolari elementi di accesso, il più possibile direttamente dal suolo.

Eliminare gli spazi di cui non sia prevista una precisa territorialità; in particolare privatizzare grande parte delle aree esterne del complesso con ambiti di pertinenza diretta degli alloggi.

Sostituire alla separazione tra le case, le strade e gli spazi, la continuità della fabbrica attraverso un sistema a "tappeto" di edificazione.

Lo street architect progetta 14 interventi e ne realizza 10, di cui il più significativo è appunto l'intero isolato Penn's Landing Square; su un'area di 9.300 mq si insediano più di 450 abitanti con una densità doppia a quella prevista.

Il progetto si fonda inoltre sulla continuità del perimetro esterno per variare i diversi spazi privati e collettivi, garantendo inoltre un prospetto omogeneo e ripetitivo senza vuoti interstiziali.

Egli propone come modulo di base la residenza con una organizzazione a "L" che garantisce privacy, dotazione di verde e bassa densità; tale metodo implica un nuovo approccio di distribuzione basato su una triade formata da cellula-pacchetto abitativo-edificio continuamente variabile ed adattabile. Le diverse aggregazioni e combinazioni permettono organizzazioni di spazi diversi a seconda delle esigenze.


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